Buon compleanno Pepe (NSSI)
Josè Alberto Mujica Cordano, più conosciuto come Pepe, compie 89 anni. Qualche settimana fa ha comunicato di essere ammalato di un tumore all'esofago. NSSI vuole dedicargli una puntata, raccontando tutta la sua storia, di guerrigliero prima, di politico e presidente dell'Uruguay poi. Un presidente davvero particolare, la cui politica è fatta di enormi balzi in avanti sui diritti civili (aborto, matrimoni tra omosessuali, liberalizzazione della cannabis contro la piaga del narcotraffico), di grandi risultati sociali (abbattimento della povertà e dell'indigenza), ma anche di severe critiche per aver usato il consumismo e quindi il capitalismo per migliorare le condizioni di vita del suo popolo. E questo ad un socialista è cosa che non si perdona facilmente. Non potendo dimenticare queste critiche, dobbiamo però ammirare il suo stile di vita, dopo 15 anni di carcere, 11 dei quali in condizioni disumane, fatto di poche cose, della rinuncia al 90% del suo stipendio, del suo amore per la terra, della sua vita, anche durante la presidenza, da vecchio contadino. Di tutto questo NSSI vi parlerà il prossimo martedì, 28 maggio alle 20,50. L'annuncio compare oggi, all'indomani del suo compleanno. Auguri Pepe ... e tieni duro!A NSSI: don Milani, ribelle obbediente
A NSSI (martedì 30 aprile, ore 20.50) racconto la storia di don Lorenzo Milani, prete e ribelle, maestro e contestatore. Che siate credenti o atei non ha importanza. Il personaggio è strordinario e merita il rispetto di tutti. Vive in un periodo (muore nel 1967) complicato. Per quanto riguarda la religione si passa (praticamente) dal concilio di Trento (dal 1545) al Concilio Vaticano II. Politicamente la scena è dominata dalla disputa senza mezzi termini tra il PCI di Palmiro Togliatti e una DC, ricca di contrasti, mentre si avvia con grande fatica verso il centro-sinistra. Da che parte sta don Milani? Lui è legato alla Chiesa che non intende abbandonare, ma chiede giustizia sociale, ridistribuzione delle ricchezze, difende i poveri in una "guerra" (sic) contro i ricchi. Chi porta avanti queste idee in quel periodo? La DC? Il PCI? I radicali?Perché ad attaccarlo ripetutamente in modo forte e spesso crudele sono le autorità ecclesiastiche, primo tra tutti il cardinale di Firenze?
Cerco di rispondere a queste domande nella puntata, oltre a raccontare la storia di un uomo che ci ha lasciato scritti che andrebbero appesi a tutte le aule scolastiche della repubblica, essendo, dopo oltre mezzo secolo, più attuali che mai.
Focus Lavoro: 1 maggio
Ragioneremo sul valore del lavoro e del lavoro senza valore, partendo dall’art. 1 Costituzione: L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Democrazia e lavoro si trovano insieme e non a caso, perché senza il lavoro vissuto con dignità non esiste neanche la democrazia
Il mancato riconoscimento del valore sociale del lavoro, che si traduce in lavoro senza valore, è la minaccia principale per la tenuta democratica della Repubblica Italiana.
Negli anni ‘60, ’70, ’80 e fors’anche ’90 del ‘900, il lavoro si coniugava con identità e progettualità di vita e inclusione nella comunità. Lo è ancora?
La mobilità sociale si è via via svuotata di opportunità, ma c’è di più: la frammentazione del mondo del lavoro permette l’approfondirsi di un solco netto tra i lavori che consentono ancora riconoscimento sociale e quelli, invece, sui quali la buona parte delle imprese ha scaricato la gran parte del rischio, sia in termini di compressione della retribuzione al livello o anche sotto la sussistenza, sia in termini di privazione di garanzie e di diritti.
Vi racconteremo, allora, la storia di Paola, 50 anni, commessa in un supermercato, licenziata dopo un tumore al seno e cure chemioterapiche e reintegrata grazie all’intervento dei giudici e, soprattutto, alla sua caparbietà e tenacia.
E poi la storia di Arianna, lavoratrice somministrata, che ci spiegherà cosa significa non potersi emancipare, neppure a 30 anni, non potendo dare alla banca la garanzia di un contratto stabile se vuole comprare casa.
E ancora la storia di Francesca, ricercatrice nel campo delle malattie geriatriche, che ha “festeggiato” le nozze d’argento con il precariato, insieme al suo compagno.
NSSI: a 100 anni dalla nascita ricordiamo un eroe civile: Danilo Dolci
Danilo Dolci è stato un uomo straordinario. Molti siciliani, specie quelli della provincia di Palermo, lo conoscono bene. Ci sono vie e scuole intitolate a lui. Per la maggior parte degli altri è un nome che non dice molto, eppure la sua opera ha provocato in quelle terre una vera e propria rivoluzione. Le sue idee e le sue azioni hanno coinvolto sociologhi, studiosi, intellettuali di primissimo piano, come Bertrand Russel, Jean Paul Sartre, Ignazio Silone e moltissimi altri. Ne parliamo qui oggi, a cento anni dalla sua nascita, avvenuta il 28 giugno 1924 in mezzo alle doline del Carso, in Friuli. La sua opera si svolge in Sicilia, a Partinico e Trappeto, due comuni poverissimi tra Palermo e Trapani. La sua vita è una continua avventura, lui è un ribelle contro le inadempienze dell'amministrazione e dello stato, contro il potere della mafia. Un ribelle non violento, non a caso chiamato "il Ghandi siciliano". NSSI vi racconta la sua storia martedì 16 aprile alle 20,50 e in replica giovedì 25 aprile alle 17,30. ... credo valga la pena conoscerla.Grande ospite a Spazio Scenico (13/4)
Sabato 13 aprile, il nostro Giorgio Fardin ci riserva un'ennesima graditissima sorpresa. Ospite della sua trasmissione (Spazio Scenico delle ore 13,40) sarà una delle attrici più importanti dello scenario artistico internazionale, Elena Bucci, vincitrice del Premio alla Carriera di Emilia Romagna Festival. Elena, romagnola, anche autrice e regista, da tempo fa sbocciare proposte musicali del festival attraverso lo spettro vocale della prosa, e ha permesso più volte al pubblico di comprendere la personalità di autori e personaggi storici con letture in musica.Insomma un appuntamento da non perdere. Vi aspettiamo.
Elena Bucci a Spazio Scenico il 13 aprile alle 13,40!
NSSI 19/3: dedicato al compagno Enrico Berlinguer
Berlinguer. Lo faceva da "eroe comunista", colpito da un ictus sul palco di un comizio a Padova. Ai suoi funerali più di un milione di persone lo piangono a Roma e molti, molti di più davanti alla televisione. Con lui muore il comunismo italiano, perché le vicende successive saranno un costante allontanamento dai suoi ideali e dai suoi principi, fino alla situazione odierna, in cui parlare di comunismo per i partiti di sinistra non ha, davvero alcun senso. Questa puntata di NSSI cerca di raccontare la storia del politico Berlinguer, enucleando, dalla sua intensa vita pubblica, quella che riguarda i suoi rapporti con Mosca, con il PCUS, con l'Unione Sovietica. Racconta, la puntata, l'evoluzione del pensiero suo e del Partito Comunista Italiano, da fedele suddito di Stalin al distacco, sempre più deciso dal regime di Breznev, cercando di conquistare una visione nazionale, indipendente, ancorata alla storia della società Occidentale della via al socialismo. Spero vi piaccia. Per noi che c'eravamo, anche a quel maledetto comizio in piazza della Frutta, Enrico è stato un mito con pochi uguali.Ha detto la verità: rischia 175 anni di carcere: a NSSI 6 febbraio
Nella puntata di NSSI del 6 febbraio, vi parlo di Julian Assange, nato nel 1971 in Australia, e responsabile di un sito web diventato famoso, anzi diventato forse il sito più famoso al mondo: Wikileaks. Il termine Wikileaks può essere tradotto con un po’ di fantasia con “perdita di notizie”. Si tratta di una organizzazione no profit che cerca di divulgare informazioni che i regimi (segnatamente quelli statunitense e inglese) vogliono non si sappiano, ma che hanno a che fare con la società intera e quindi con le nostre vite. Attualmente Assange è detenuto nel carcere di massima sicurezza inglese di Belmarsh, normalmente riservato ai criminali più efferati e spietati.Perché si è arrivati ad un arresto? Cos’ha fatto di tanto grave Julian, se CIA, FBI e NSA, le tre organizzazioni dei servizi di intelligence statunitensi si sono mobilitate in forze contro di lui? Perché la sua eventuale estradizione negli USA comporterà una pena di quasi due secoli? Insomma, chi è davvero Julian Assange?
Il 20/21 febbraio la corte suprema inglese deciderà se mandarlo negli Stati Uniti oppure no. Il banner a fianco vi collega direttamente con l'associazione "Free Assange", dove potete trovare materiale informativo, petizioni e quant'altro su questo caso.
Vi aspetto martedì 6 febbraio alle ore 20,50
è importante!
FOCUS LAVORO 24/01: sanità e sopravvivenza
La sanità riguarda molto da vicino i lavoratori e gli ex lavoratori, i pensionati, perché un “più o meno” efficace sistema sanitario nazionale incide “meno o più” sulle tasche delle famiglie, al pari dell’inflazione e dei salari o delle pensioni basse.E vi presentiamo – oltre agli studi sull’impoverimento sanitario delle famiglie italiane - la storia della lavoratrice Marta Chioda di 34 anni e delle sue vicissitudini, descritte nel suo libro «Il Ruggito della fragilità», storia commovente di sofferenza e di lotta civica.
Per Marta esiste un a.C e un d.C. Ma non significa avanti Cristo e dopo Cristo. Il suo è un "avanti Caos" e un "dopo Caos". E questo caos ha un nome: sclerosi multipla.
Stufa di tutte le falle del sistema sanitario pubblico, ha deciso l’8 gennaio di rivolgersi direttamente all’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso.
Ho scelto di passare ad un part time per poter conciliare lavoro (amo essere un'insegnante e sono fortunata perché mi sento compresa dalla mia scuola), cure e fisioterapia. Passo ore al telefono per visite che mi spettano di diritto e che si dovrebbero prenotare solo con un clic. Ho continui esborsi economici perché talvolta non basta l’esenzione per le cure e gli esami e le liste d’attesa sono troppo lunghe e mi costringono, per non peggiorare, a ricorrere a medici privati. Sarò un’illusa, Dottor Bertolaso, a credere che le cose prima o poi possano cambiare. Ma, almeno la speranza, non voglio che mi venga portata via.
In onda mercoledì 24 gennaio ore 12.00
FOCUS LAVORO 27/12: due piccoli indiani
Mercoledì 27 dicembre a Focus lavoro: La storia, ricostruita pezzo a pezzo, di due fratellini indiani orfani di 4 e 2 anni, Raju e Sanjay, raccolti da Madre Teresa di Calcutta e adottati nel 1981 da Franco Mensa e la moglie Gemma di Pinerolo. Il più piccolo Sanjay, sposato con 4 figli, torna alla ribalta dopo 41 anni sui giornali piemontesi perché viene licenziato il 23 novembre 2023 in quanto ritenuto inidoneo al lavoro, dopo una convalescenza di 10 mesi a causa di un accoltellamento da parte di un collega con disturbi psichiatrici.In onda mercoledì 27 dicembre ore 12.00
FOCUS LAVORO 13/12: donne e lavoro
Sono preparate, ma guadagnano tra il 15 e il 25 per cento in meno, pur avendo un livello di istruzione più elevato e un rendimento migliore (secondo l’Istat). Faticano due volte per essere considerate la metà. E quando diventano madri spesso perdono in un attimo tutto quello che hanno conquistato.
Solo in Lombardia lo scorso anno 10 mila donne al ritorno dalla maternità sono state messe ai margini e costrette a lasciare: mobbing, demansionamento, discriminazioni.
Di qualche giorno fa la denuncia di una dipendente di una piccola azienda lombarda minacciata: «Non dovevi fare un altro figlio, ora al lavoro ti faremo morire».
In onda mercoledì 13 dicembre ore 12.00
FOCUS LAVORO - salario minimo (29/11)
È di ottobre la notizia che l’Assemblea della Camera ha rimandato in Commissione il disegno di legge sul salario minimo, rifacendo partire il lungo iter legislativo. È del 16 novembre la notizia che la Commissione Lavoro ha affidato al Governo il compito di emanare decreti per assicurare retribuzioni giuste ed eque.
Ebbene, a stabilire un “salario minimo” costituzionale ci pensa la Cassazione, che con sei sentenze dell’ottobre 2023 ha in sostanza affermato che, in base all’art. 36 Cost.,
il giudice può “disapplicare” un contratto collettivo anche nazionale e sottoscritto dai sindacati maggiormente rappresentativi
e può ordinare di applicare in sostituzione il trattamento previsto da diverso contratto collettivo di settore affine o per mansioni analoghe
o altro trattamento ritenuto giusto, cioè conforme ai principi citati dall’art.36 Cost.
- retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro
- e comunque SUFFICIENTE ad assicurare una vita dignitosa;
non solo, perché può farlo “d’ufficio”.
Oggi, vi presenterò - in modo spero chiaro anche se non semplice – le sentenze della Cassazione, che riscrivono la materia sulla retribuzione giusta ed equa.
Vi aspettiamo mercoledì 29 novembre alle 12.00
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