
La sua è una storia emblematica, che ha molti spunti di riflessione.
C'è il rapporto di quest'uomo schivo e silenzioso con un regime che non ammette errori. C'è il suo rapporto con le macchine, giudicate perfette, ma che a lui lasciano dei dubbi. Siamo negli anni '80 e non si parla ancora diffusamente di Intelligenza artificiale e forse sarebbe il caso di togliere quel termine "Intelligenza", perché nessuna macchina è intelligente è solo un cretino molto veloce. Petrov questo lo sa, lo impara osservando il lavoro non sempre privo di errori del sistema OKO, che deve avvertire se o quando un missile statunitense parte verso l'URSS.
La storia che racconto a NSSI martedì 8 luglio (20,50) è probabilmente poco conosciuta, ma è importante, non solo perché quell'uomo ha salvato il mondo, come titola un film del 2014, ma per le conseguenze sociali e, credo, culturali che il suo gesto ha prodotto.